L’agronomo è una figura che talvolta viene sottovalutata e passa in sordina quando invece rappresenta un punto di contatto fondamentale tra le aziende agricole, i gestori pubblici e privati dei territori agricoli ed i gestori delle aree verdi comuni, come parchi e giardini. È colui che si occupa principalmente di offrire consulenze su diversi processi, dai produttivi agricoli a quelli zootecnici passando per il settore agroalimentare e del verde pubblico. Occupandosi di svariati temi, riveste un ruolo chiave la formazione dell’agronomo, aspetto che merita un’analisi approfondita.
La formazione
Non esiste un solo indirizzo di studio ma sono presenti una pluralità di opzioni consigliate: molto spesso ciò che viene suggerito è un percorso dotato di un ampio spettro così da poter avere una formazione di massima su tutti gli aspetti che abbraccia questa professione. Certamente una laurea in scienze agrarie conseguibile online rientra nell’elenco delle possibilità, così come biotecnologie agrarie oppure scienze zootecniche e tecnologie animali.
La differenza tra agronomo junior e dottore agronomo risiede nel superamento di un Esame di Stato, che prevede in seguito l’iscrizione ad un albo nel caso in cui si scelga di esercitare la libera professione. Per accedere all’esame è necessario essere in possesso di una laurea triennale o magistrale (elencate all’interno del D.P.R. 328/2001) e vengono equiparate le università tradizionali e quelle online, come Unicusano.
Le competenze
Il lavoro dell’agronomo richiede conoscenze specifiche in determinati settori, ragion per cui l’elenco delle competenze richieste è molto vasto e dipende soprattutto dal settore in cui poi si andrà concretamente a lavorare. Si passa dal saper applicare le procedure di analisi dei rischi (HACCP) all’utilizzo di strumenti utili per poter valutare la sicurezza e la qualità ambientale.
In linea generale, si richiede senza dubbio la capacità di utilizzare gli strumenti di laboratorio e la capacità di redigere report per l’analisi di questi dati. Inoltre, non va dimenticata l’abilità nel pianificare le attività e soprattutto la costruzione di tecniche di comunicazioni efficaci, che possono rappresentare la base per una grande quantità di ambiti lavorativi.
Gli ambiti in cui può lavorare
Le attività che l’agronomo può effettuare durante la sua carriera lavorativa sono numerose e rivolte ad aziende ed enti anche molto diversi tra loro. Può instaurare un rapporto di consulenza con le aziende agricole, sia dal punto di vista gestionale che relativo a tecniche specialistiche. Può, inoltre, rimanendo in ambito agricolo, commercializzare mezzi per l’attività nei campi oppure prodotti mangimistici. Un ulteriore aspetto da non sottovalutare riguarda tutto il comparto del controllo della qualità nel settore: l’agronomo ha la facoltà di elaborare un piano aziendale sulla base delle certificazioni HACCP correnti e dare indicazioni tecniche per la sua concreta attuazione.
L’agronomo, inoltre, può lavorare in sinergia con la Pubblica Amministrazione per analizzare un dato territorio: dal programmare interventi di riqualifica al valutare l’impatto ambientale di nuove costruzioni, com’è avvenuto nel caso del rapporto in occasione del progetto relativo al Ponte sullo stretto di Messina. Infine, un aspetto da non trascurare riguarda tutto il lavoro generato dal verde pubblico e privato: è possibile, infatti, progettare, sviluppare ed in seguito gestire progetti riguardanti parchi e giardini, redigendo rapporti durante lo svolgimento dei lavori.